Negli ultimi anni diversi lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali di qualità hanno segnalato come i derivati della Cannabis possano avere un potenziale ruolo nel trattamento dei sintomi della sclerosi multipla, una patologia che colpisce nel mondo circa un milione di persone. Nei soggetti affetti, le cellule del sistema immunitario distruggono la guaina mielinica che protegge le cellule dei nervi nel cervello e nel midollo spinale, inducendo decorsi e quadri clinici molto diversi, causando una varietà di sintomi spesso cronici, tra cui spasticità muscolare e spasmi, dolore, tremore e problemi vescicali.
Nell’uomo è nota l’esistenza di un sistema di endocannabinoidi che agisce tramite almeno due tipi di recettori per i cannabinoidi: un recettore CB2, presente principalmente nelle cellule immunitarie, e un recettore CB1, presente sia nel sistema nervoso centrale (SNC), sia in quello periferico. Il sistema cannabinoide endogeno risulta coinvolto nell’analgesia, nella memoria, nell’attività locomotoria, nell’appetito, nel vomito e nel controllo immunitario.
Nella Cannabis sativa, pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle Cannabinacee, sono state individuate numerose sostanze chimiche, prima fra tutte il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), con effetto terapeutico. Tra gli altri principi attivi, il cannabidiolo (CBD) è in grado di modulare l’azione del THC a livello cerebrale, prolungandone la durata d’azione e limitandone gli effetti collaterali.
L’industria farmaceutica ha prodotto negli ultimi anni differenti cannabinoidi sintetici, alcuni dei quali sono stati registrati per uso terapeutico e commercializzati in diversi paesi.
In Italia per alleviare i sintomi in pazienti adulti affetti da spasticità nella sclerosi multipla, è autorizzato un medicinale di origine industriale.
La letteratura scientifica riporta la possibilità d'impiego ad uso medico della Cannabis per altre indicazioni terapeutiche quali antiemetico in chemioterapia oncologica, stimolante dell’appetito in chemioterapia anti HIV, coadiuvante nella terapia del dolore, ipotensivo endooculare nel glaucoma oppure in neuropatie gravi ed altro ancora.
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